Osservo e guardo l’evolversi della loro storia attraverso le loro creazioni, i racconti giornalieri su IG, le spiegazioni di Olessia di Amrita kids; capisco che si può essere differenti, si può fare qualcosa di concretamente positivo, queste mamme, questi bimbi sono qui sono reali, non sono immagini che scorrono in tv, sono persone in difficoltà e io posso essere d’aiuto.
Come? Dirottando alcuni acquisti, ecco l’aiuto attivo, no carità ma business, perché il lavoro, fosse anche di una sarta alle prime armi, ha un valore. Così faccio il mio primo acquisto: una bag personalizzata con il nostro logo ricamato, un secondo acquisto arriva subito dopo con i grembiuli che diventeranno le nostre divise natalizie, in evidenza il nostro logo con al centro la bandiera italiana ma ho voluto in evidenza anche il loro logo un bellissimo arcobaleno con la scritta Reborn in Italy, due bandiere unite sotto un simbolo molto forte la rinascita e l’inclusione.
Rifletto su questo piccolo gesto convinta che aiutare una mamma significa aiutare il futuro, una mamma che può provvedere ai propri bimbi imparando un lavoro riscattandosi da una situazione di aiuto passivo, significa mettere un mattoncino nel posto giusto, innaffiare un germoglio con un vero lavoro che comporta diritti e doveri significa dare spazio a cittadini consapevoli di domani.
Nella sartoria sociale si lavora e si studia moda etica creando valore anche attraverso il recupero dei materiali, ecco come nascono molti dei loro articoli, tessuti fine pezza che arrivano da donazioni di aziende del territorio che lavorano in altri mondi come quello dell’automotiv. Da qui nasce l’idea di Olessia di costruire una bag ad impatto zero, creare dal recupero di materiali di scarto senza utilizzare corrente elettrica, dal continente africano e dai suoi abitanti possiamo imparare cosa significa recuperare creando valore con un’economia spesso solo di sopravvivenza.
Ecco che la vecchia macchina a pedale di mia suocera Maria, destinata alla discarica, ancora funzionante diventa un dono; in realtà un baratto, per il principio che tutto ha un valore e un gesto fatto con il cuore ne genera altri, per la nostra vecchia macchina Olessia ci regala 100 mascherine in cotone 100% cucite dalle mamme nel periodo di quarantena. Così, noi che avevamo già deciso, di non fare business su un oggetto sanitario di salvaguardia collettiva e soprattutto di non farla diventare un oggetto “moda”, ci troviamo con 100 mascherine da poter omaggiare ai nostri clienti. Con la vecchia macchina, che cuce anche la pelle, nascono delle bag con scarti di pellame, abbinamenti colorati e fantasiosi ma con uno stile e un’ottima funzionalità; ovviamente una diventa mia.
Da progetti così, fatti di persone di cuore etica e grande intelligenza c’è solo da imparare. Se si osserva in modo distaccato si comprende quanto la nostra routine sia fatta di opportunità e di grande fortuna per il solo fatto di essere nati in quella parte di mondo fatta di privilegi, uno fra tutti l’opportunità di vivere, noi dalla pelle con il colore “giusto” diamo sempre tutto per scontato per diritto acquisito alla nascita, ma non per tutti è così.
Siamo sicuri di poter bere un bicchiere d’acqua tutte le volte che vogliamo, di avere assistenza medica al bisogno, di mandare i nostri figli a scuola sempre non solo chi può economicamente permetterselo, diritto alle giuste tutele sul lavoro, diritto ad una casa. Ma tutti questi diritti acquisiti, nel rispetto delle giuste regole, sono valori universali che devono valere per tutti i cittadini senza distinzione di nascita, di pelle, di religione, di sesso.
Resto ad osservare e stimare le mamme di Reborn in Italy perché dietro ad ogni sorriso e ogni punto cucito c’è coraggio, resilienza e giusta caparbietà, tifo per loro, felice di averle conosciute e fiera di aver contribuito nel mio piccolo; attendo con trepidazione la loro nuova collezione, a breve online, fatta di tante piccole poesie da indossare cucite da sarte invisibili rinate in Italia.
FORZA MAMME, FORZA OLESSIA!!!